In un tempo remoto, lontano dalla civiltà gli uomini erano liberi di giocare e di scommettere, dove quando e come. 

Ma poi arrivarono i papponi e le loro puttane che costruirono le bische e dettarono il dove, il quando e il come.

Dove i criminali operano il creatore osserva e dove i criminali lucrano il creatore se ne impossessa.

Così un giorno, colui che tutto può, entrò nelle bische e ne fece la sua dimora, prese i papponi e le  puttane e ne fece i suoi servi. 

gilet alato

Li vestí a suo piacere e li costrinse a guardia delle sue case, nacquero così i Guardiani. 

Privati dell'onore e del loro fuoco interiore, li mise al servizio di coloro che vi soggiornavano.

Le bische già conquistate divennero luoghi opulenti e dove non c'erano né costruì di nuove, tutte identiche l'una con l'altra così che gli uomini in qualsiasi luogo si fossero trovati avrebbero potuto riconoscerle. 

Un'entrata sfarzosa, un lungo corridoio illuminato che conduce al bancone di un bar e all'ufficio del Guardiano messo in vetrina e poi due imponenti tende rosse che separano la luce dal buio. 

Dietro di esse anche il tempo viene nascosto da una nebbia di nicotina e malumore. 

Ma il creatore non si è fermato, ha impregnato le sale con il suo spirito condannando ogni giocatore.

Chi entra a giocare inizia a mutare, è un processo lento e silenzioso ma irreversibile.

 

Coloro che eccedono nel gioco vedono pian piano ampliarsi i propri vizi e imperfezioni tramutando anche il loro aspetto e diventando delle Bestie.

 

Ma c'è un dettaglio che all'occhio del creatore è sfuggito. 

Tanto più gli uomini diventano Bestie tanto più nei Guardiani si ravviva quel fuoco che era stato spento. 

 

Nascosto dalla cenere: arde e brucia.

mano che stringe una fiamma